4 gennaio 1968 (I Discorsi Del Mattino, Capitolo 28)
Cosa ci dicono i Maestri quando vengono? Dicono che Dio ha creato l’uomo. L’uomo ha il corpo fisico e l’intelletto ma è l’anima in un corpo, un’entità consapevole, una goccia dell’oceano di piena consapevolezza. Nel mondo fisico, diamo nutrimento al corpo e ci siamo sviluppati fisicamente col cibo adatto. Abbiamo l’intelletto a livello del quale abbiamo imparato molte cose, creato bellissime invenzioni e ottenuto tutti i tipi di informazioni sul mondo fisico e altre cose esteriori. Questo è il pane dell’intelletto. Avendo dato il cibo al corpo e all’intelletto siamo diventati fisicamente e intellettualmente forti. Ma noi siamo entità consapevoli.
Quale cibo abbiamo dato alla nostra anima, al nostro vero sé?
Le informazioni esteriori e l’apprendimento sono solo cibo per l’intelletto, non per l’anima. L’anima è un’entità consapevole e il pane e l’acqua della vita possono solo essere qualcosa di consapevole. In primo luogo dobbiamo conoscere il nostro sé, tutti i Maestri lo hanno affermato sin dall’inizio.
Il conoscere noi stessi non è questione di sensazioni, di emozioni o di deduzioni. In realtà l’autoanalisi è uno dei modi per risalire al di sopra della consapevolezza del corpo per sapere in concreto chi siamo. Quando conosciamo il nostro sé entriamo in contatto con la piena consapevolezza di Dio, che è per l’anima il pane e l’acqua della vita.
Le biblioteche sono piene di tutte le scienze e nozioni terrene che non sono il pane per l’anima anche se il nostro cervello si riempie di loro, sono il pane e l’acqua per la crescita dell’intelletto. Ebbene, per l’anima il contatto consapevole con Dio o il sé superiore rappresenta il pane e l’acqua della vita.
Chi può distribuire questo?
Solo un polo umano la cui anima è totalmente divina, che ha analizzato sé stesso partendo dai sensi e dai legami esteriori, che ha conosciuto sé stesso innalzandosi al di sopra della consapevolezza del corpo, che è diventato il portavoce di Dio ed ha raggiunto la piena consapevolezza.
Dio risiede in ogni cuore e naturalmente nessun cuore è senza di Lui. Egli è la forza che controlla, che tiene l’anima nel corpo. Al momento, non sappiamo questo poiché la nostra anima è sotto il controllo della mente e dei sensi. Ci siamo così tanto identificati col corpo fisico e con l’ambiente esterno che abbiamo dimenticato il nostro sé.
Se non conosciamo il nostro sé, come possiamo conoscere il sé superiore?
Il Maestro è un uomo come noi, nato nello stesso modo di tutti gli uomini. Lui ha il corpo, i sensi e l’intelletto, ma ha concretamente analizzato sé stesso risalendo al di sopra della consapevolezza del corpo, conosce sé stesso ed è in contatto col sé superiore; è diventato il portavoce di Dio ed è in grado di ritirare la nostra attenzione dall’esterno e dai sensi facendola risalire al di sopra dell’intelletto e darle un contatto consapevole con il sé superiore o Dio. Un uomo con queste caratteristiche è chiamato Santo o Maestro nel vero senso della parola. I Maestri, ogni volta che vengono nel mondo, sono dispensatori di questo cibo della vita.
Il corpo umano è il gradino più alto di tutta la creazione. Solo nel corpo umano possiamo conoscere il nostro vero sé ed avere un contatto consapevole con Dio. I regali che un Maestro può dare, non li può fare il figlio dell’uomo. Lui viene nel mondo con un incarico da Dio. Di tempo in tempo i Maestri hanno divulgato queste cose col loro linguaggio. Quelli che entrano in contatto con un Maestro, realmente conoscono, realmente vedono cosa lui dà. I
regali che un Maestro può donare, nessun altro li può fare.
Chi è la forza che dona questi regali?
È Dio manifestato in lui. Si legge nella Bibbia la parabola di Cristo che chiedeva un po’ di acqua ad una donna samaritana. Per un senso di inferiorità, lei pensò che Cristo, appartenendo a un ceto sociale superiore, non avrebbe dovuto chiedere a lei dell’acqua, e così non gliela diede. Cristo allora disse:
“Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete;
ma chi berrà dell’acqua che io gli darò,
non avrà più sete in eterno.
Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui
una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna.”
Egli disse ancora:
“Io sono il pane della vita.
Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo;
se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno.”
Che cos’è il pane o l’acqua della vita?
Sono la forza di Dio in espressione che si manifesta in due modalità, una è la luce e l’altra è il principio del suono. È anche conosciuto come la musica delle sfere o musica di piena armonia. Tutti i Maestri che sono venuti in passato hanno parlato di questo, sia che siano venuti in una nazione o in un’altra. Quindi questo pane e acqua della vita possono essere distribuiti solo da un uomo che è diventato la parola fattasi carne. Egli lavora naturalmente in un polo umano, ma la sua anima è parte del pane e dell’acqua della vita che distribuisce agli altri; dalla salute spirituale dipende la vita della mente e del corpo. Nessuno sulla terra può dare tale regalo eccetto colui che è diventato un collaboratore consapevole del piano divino, il portavoce di Dio.
Dunque, questo pane della vita è già in noi, ma non possiamo assaggiarlo in quanto l’attenzione, che è l’espressione esteriore dell’anima, è sotto il controllo della mente. La mente è poi sotto il controllo dei sensi e i sensi ci stanno trascinando nel mondo esterno e nel corpo fisico. Siamo così identificati con le cose esteriori che abbiamo dimenticato il nostro sé. Attraverso la grazia del Maestro abbiamo ricevuto un’esperienza per dimenticare per un po’ il mondo esteriore, per risalire al di sopra della consapevolezza del corpo e per aprire l’occhio interiore, l’occhio singolo, per vedere la luce di Dio e per sentire la voce di Dio.
Cristo ha detto:
“Voi vedete cose che i vecchi profeti non hanno visto,
voi sentite cose che i vecchi profeti non hanno udito.”
Dunque un regalo del genere è dato da un Maestro.
La conoscenza esteriore di intere biblioteche, dei libri o citazioni dei Maestri del passato non farà di voi un Maestro. Se il cervello di una persona diventa una biblioteca, avrà solo la conoscenza esteriore di quello che i Maestri dicono. Se bevete l’acqua per un po’ la vostra sete sarà appagata, ma non avete l’acqua della vita. Si dice che una mela al giorno toglie il medico di torno. Si capisce che la mela dà energia al cuore o al cervello e se la mangiate non avete bisogno del medico. Avete conosciuto la mela della vita ma sfortunatamente finora non l’avete mangiata. Quello che si conosce o si fa è solo a livello dell’intelletto. L’informazione nel cervello potrebbe darvi qualche soddisfazione intellettuale ma non è il pane della vita per l’anima.
Colui che ha in sé il contatto con la forza di Dio è chiamato parola fattasi carne. Tutti i Maestri dicono la stessa cosa, naturalmente nel proprio linguaggio. Solo un Maestro può darvi quest’acqua della vita che è fonte di tutta la felicità, di tutte le virtù, di tutta la pace e che vi darà la vita eterna. È bene essere nati in un tempio, ma morire in esso è un peccato. Semplicemente ci si lega all’esterno delle cose ma non si tocca il nocciolo. Il risultato è un conflitto tra classi e tra nazioni. Questa vita eterna può essere ottenuta bevendo l’acqua della vita attraverso la parola fattasi carne. Se ricevete un ricostituente dello spirito, diventerete forti spiritualmente. Dalla salute spirituale dipende la vita della mente e del corpo. Questo è quello che danno i Maestri quando vengono.
A Guru Amar Das venne chiesto che cosa dà il Maestro. Egli rispose:
“Il Maestro attraverso i suoi occhi mette il collirio
negli occhi degli altri ed essi vedono la luce.”
Se l’anima non si ritira dall’esterno, dai sensi, e risale al di sopra della consapevolezza del corpo, il terzo occhio non si apre per vedere la luce di Dio.
Cristo ha detto:
“Se il tuo occhio sarà singolo,
l’intero tuo corpo sarà pieno di luce.”
Questo è la base dell’insegnamento di tutti i Maestri del passato. Ci sono due aspetti dei loro insegnamenti, uno esterno, l’altro interno. Essi sono stati portatori del pane e dell’acqua della vita. Essi sono stati il portavoce di Dio.
Cristo ha detto:
“Io parlo poiché mio Padre parla in me.
Chi ha visto me ha visto mio Padre.”
Queste dichiarazioni sono state fatte da tutti gli altri Maestri. Guru Nanak ha detto:
“Dico quello che Dio mi fa dire,
pronuncio quello che proviene dall’alto.
Sono semplicemente un portavoce.”
Questo polo umano nel quale Dio si manifesta è chiamato Santo o Maestro. Egli vi dà un regalo che nessun altro sulla terra può darvi. Il figlio dell’uomo non può darvelo. È questo che danno i Maestri quando vengono.
Questi fatti vengono riportati nei libri, peccato che non vengono spiegati chiaramente e chi darà la giusta interpretazione di tutti i riferimenti che sono stati tramandati? Solo colui che li ha vissuti può farlo. Lui spiega in modo chiaro e conciso.
Ora capite cosa dà il Maestro?
Lui è inebriato dell’elisir della vita e chiunque si reca da lui riceve una tazza dello stesso elisir. La competenza di un Maestro non consiste nel distribuire teorie o nel fare conferenze, o nello spiegare cosa hanno detto i Maestri del passato, ma nell’insegnarvi prima la teoria e in seguito darvi un’esperienza pratica della teoria. La grandezza di un Maestro si misura in questo ed è il pane e l’acqua della vita che i Maestri hanno distribuito nel passato.
Le scuole di pensiero che sono derivate dai loro insegnamenti sono state fondate per consentire a più persone di avere il pane della vita. Esse hanno goduto di questo privilegio finché l’esperto Dio nell’uomo o l’uomo in Dio è stato tra loro. Quando queste fondazioni sono diventate devote ad un personaggio o al corpo dell’uomo in cui Dio stava lavorando, sono diventate esse stesse stagnanti e dal ristagno deriva il declino. Un intellettuale può darvi tutte quelle dichiarazioni a parole, ma non può darvi una tazza di questo elisir o avvalorarlo dando un po’ di capitale col quale iniziare.
Ci sono molti dei così detti maestri che divulgano le loro iniziative propagandistiche, ma essi danno solo la teoria. Vi dicono di ripetere questo o quel mantra (parole). Questo non sarà sufficiente. Il nostro Maestro (Baba Sawan Singh) diceva:
“Qualunque fanciulla che fa girare la ruota può darvi le cinque parole.
Queste non hanno nessun significato, è la dimostrazione che conta.”
La grandezza del Maestro consiste nell’essere in grado di darvi il capitale per iniziare, ritirando la vostra attenzione dall’esterno e portandovi al di sopra della consapevolezza del corpo. Egli apre il vostro occhio interiore per vedere la luce di Dio e sentire la voce di Dio, tanto o poco che sia. Questo dipende dal background di ciascun uomo. Ma voi dovete ricevere qualcosa per iniziare.
Colui che dà il pane e l’acqua della vita è chiamato Santo. È per questo motivo che nelle sacre scritture si è parlato molto dei Maestri, indipendentemente dalla loro nazionalità. Incontrare un Maestro con queste qualità è una grande benedizione.