Chi dovremmo amare (I)

31 ottobre 1967 (I Discorsi Del Mattino, Capitolo 12)

Dio è amore. L’anima è della stessa essenza di Dio, l’amore è innato in noi, e perciò abbiamo bisogno di qualcuno da amare. Siamo entità consapevoli e dobbiamo far sì che la piena consapevolezza di Dio diventi per noi la cosa più importante, invece siamo legati ai figli, alla famiglia, alla società, alla religione e al paese in cui viviamo.

Esistono persone che si comportano come Nerone. Quando Roma stava bruciando, Nerone suonava il violino. Anche in India abbiamo avuto un re simile. Il suo nome era Mohammed Shah Ramila. Tutta la città di Delhi era in fiamme e gli abitanti gli inviarono una petizione per essere salvati. In quel momento stava bevendo del vino ed era ubriaco. “Bene” disse, “mettete questa petizione nel bicchiere di vino.” Persone così si trovano ovunque. Appartengono alla classe più bassa. Sono legati a sé stessi. Sono congelati nella loro natura.

Se il nostro amore è solo per la famiglia, penseremo solo al suo bene. Se ogni uomo si preoccupa solo del benessere dei propri figli e non pensa che quelli degli altri possono anche aver fame, si scatenerà un’ostilità tra le famiglie. Le stazioni di polizia sono piene di questi casi. Questo atteggiamento è positivo per la propria famiglia naturalmente, ma si creano conflitti con gli altri.

Se il nostro amore è rivolto alla società o alla religione alla quale apparteniamo, naturalmente ameremo le persone della nostra società e religione più di chiunque altro. Nei conflitti tra famiglie, qualcuno si ferisce, si rompono le teste.

Cosa accade se abbiamo amore solo per la nostra comunità o religione? Migliaia di persone saranno uccise. Abbiamo avuto una chiara dimostrazione, direi, quando è stato formato il Pakistan. Più di un milione e duecento mila persone sono state uccise da entrambe le parti, poiché amavano le forme esteriori della propria religione. È bene nascere in un tempio, ma morire in esso è un peccato. Questo comporta la perdita di migliaia di vite.

Se il nostro amore si espande, amiamo il nostro paese. Pensiamo che un cane del nostro paese sia migliore di un uomo di un altro paese. Ne consegue che noi combattiamo e milioni di persone vengono uccise. Lo sviluppo di questo amore, dell’amore per sé stessi, per la famiglia, per la società e la nazione è pieno di difficoltà e pericoli e il sacrificio delle vite è sempre di più.

Non si può costruire la pace se l’amore della nostra anima non cresce nella piena consapevolezza per amare Dio che pervade tutto. Dio è amore e noi abbiamo l’amore innato nella nostra natura. Dobbiamo avere qualcuno da amare.

Chi dovremmo amare?

Guru Nanak ha detto:

“Sia pace in tutto il mondo
secondo il tuo volere o Dio.”

Dio risiede in ogni cuore e l’anima è della stessa essenza di Dio. Così se amiamo Dio, ovviamente ameremo tutti.

Il decimo Guru dei sikh ha detto:

“In verità vi dico che
solo coloro che amano, possono conoscere Dio.”

Cristo ha detto:

“Coloro che non conoscono l’amore
non possono conoscere Dio.”

È l’amore la via di ritorno a Dio. Tutti noi parliamo dell’amore. Dai pulpiti tutti predicano l’amore, ma quanti sono quelli che realmente amano? Amiamo la famiglia, la società e il nostro paese e per il nostro amor proprio siamo pronti a sacrificare centinaia di vite. Non ci può essere pace nel mondo se non amiamo Dio.

Dio risiede in ogni cuore, ma a quello in cui si è manifestato dovremmo portare più rispetto, per Dio in lui naturalmente, non per il figlio dell’uomo. Lo amiamo e rispettiamo poiché Dio si manifesta in lui e lui aiuta gli altri a rendere Dio manifesto in loro.

Dunque, chi dovremmo amare? Il punto è, come possiamo essere in pace, completamente fermi, totalmente pieni di gioia. Questo accadrà solo quando amiamo Dio. Lui dovrebbe essere il nostro beneamato.

Per questo Cristo ha detto:

“Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima,
con tutta la tua forza.”

Questo è il primo comandamento e il secondo non è di meno:

“Ama il tuo prossimo come te stesso.”

Tutti i santi riferiscono che Dio dice:

“Se vedete me in tutti e tutti in me,
sarete veri discepoli e vi amerò.”

Questa è la meta suprema. Se ci prefiggiamo questo obiettivo, ricaveremo il maggior profitto dall’avere il corpo umano. Il corpo umano è il livello più alto nella scala della creazione. È qui, e non in nessun’altra forma, che si può orientare l’attenzione e unire l’anima a Dio. È una benedizione avere il corpo umano. È necessario verificare quanto ci siamo sviluppati. Non ci sarà la pace se non amiamo Dio e Dio in tutti.

Dio è in noi. Non bisogna andare altrove chissà dove ma solo entrare all’interno. Egli è la forza che ci controlla all’interno. Il corpo vive finché noi siamo nel corpo e siamo controllati nel corpo. Ci sono molte aperture nel corpo: due occhi, due orecchie, due narici, la bocca e due aperture in basso, ma non possiamo fuggire poiché c’è una forza che ci sta trattenendo nel corpo.

Il respiro esce ma c’è una certa forza che lo spinge indietro. Appena questa forza si ritira, noi dobbiamo lasciare il corpo. Questa forza controlla tutto l’universo. Se questa forza si ritira dall’universo avrà luogo la dissoluzione e grande dissoluzione.

Qual’è l’obiettivo di essere nel corpo umano? Dovremmo amare Dio in quanto siamo entità consapevoli. Possiamo diventare più consapevoli riempiendoci della piena consapevolezza, della consapevolezza di Dio. Questo è il nostro obiettivo.

Cristo ha detto:

“Il Figlio conosce il Padre
e coloro ai quali il Figlio si rivela.”

Il corpo umano in cui Dio si è manifestato aiuta gli altri a manifestare Dio che è già in essi. Lui è già lì presente e non è da ricercare in qualcosa che proviene dall’esterno. Il corpo è il vero tempio di Dio in cui l’occhio interiore può essere aperto per vederlo.

In quale forma? Non nella forma assoluta, ma nella forma di Dio in espressione che è il principio di luce e suono. Potete aprire l’occhio interiore, detto anche terzo occhio o occhio singolo.

“Quando il tuo occhio sarà singolo,
tutto il corpo sarà pieno di luce.”

Per vederla, bisogna ritirarsi dall’esterno, ritirarsi dal corpo e risalire al di sopra della consapevolezza del corpo. Lui vi sta aspettando, ma voi vi state smarrendo. Per amore del mondo avete dimenticato Dio.

L’argomento di oggi è: “Chi dovremmo amare?” Dovremmo amare Dio.

Rimanete nella tradizione o religione che preferite. Il più alto traguardo di tutte le religioni è vedere Dio, e questo lo si può realizzare solo nel corpo umano e non da nessun’altra parte. Si tratta di vedere, non di emozionarsi o avere sensazioni o deduzioni, che sono tutte soggette a errore.

Il vedere è al di sopra di tutto. Questo traguardo è raggiungibile solo nel corpo umano. È una benedizione avere il corpo umano. Per questo scopo, avete aderito alle varie scuole di pensiero, ma a che punto siete? Questa è la questione.

Bisogna fare l’uso migliore del corpo umano che avete ricevuto con la grazia di Dio. Se un animale che Dio ha creato con la testa che guarda in basso, va bene che rimanga sempre nel godimento delle cose basse. Noi invece siamo uomini, guardiamo in alto.

Torna in alto