24 gennaio 1968 (I Discorsi Del Mattino, Capitolo 32)
Vi ho parlato ieri di come l’amore si deteriora nel legame. L’amore è l’essenza dell’anima. Questo deve essere in contatto col sé superiore. Quando è legato al corpo, all’ambiente esterno, si deteriora e si trasforma in legame. Ieri è stato spiegato come, sulla via per Dio, veniamo fermati e invece di andare nella giusta direzione, deviamo. L’argomento di oggi non è cos’è l’amore e come si deteriora ma come dovrebbe essere allenato. Esso è già in noi. Noi siamo anche amore personificato. Siamo una goccia dell’oceano di completo amore. Quindi questo amore, come ho detto ieri, dovrebbe essere diretto a Dio, ma se non avete visto Dio, dovrebbe essere rivolto al corpo umano che è traboccante di amore per Dio. Per esempio, se vedete un avvocato, naturalmente penserete ovviamente al tribunale e alle cause che si discutono in tribunale. Quando vedete un dottore, la vostra attenzione è verso le medicine, le persone ammalate o l’ospedale. Allo stesso modo, quando incontrate un uomo per strada, la vostra attenzione sarà attratta dal sentire il lavoro che sta facendo. Così il Maestro o il Santo è uno che fa il bracciante di Dio. Il raccolto è abbondante, sono richiesti i braccianti. Se pensate a lui, penserete sempre a Dio. Naturalmente questo verrà da sé. Così dovreste sempre ricordare il Maestro. Lui è il prototipo di Dio sulla terra ed è Dio in lui. Dio è anche in voi naturalmente, ma non è rivelato. Egli però si rivela nel corpo umano del Maestro. Il Maestro ama anche i suoi nemici, poiché ama tutti, compresi quelli che parlano male di lui. Egli ama il peggior peccatore per elevarlo al livello umano, poi al livello divino. Quindi dovreste amare Dio, ma non potete amare Dio se non lo vedete. Così l’amore per il polo umano, o per il Maestro, nel quale si manifesta, è amore per Dio. Quando vedete lui, vedete Dio. Come Cristo ha detto:
“Quelli che hanno visto me, hanno visto mio Padre.”
— Giovanni 14:9
La stessa cosa è stata spiegata da tutti i Maestri che sono venuti in passato. Il loro linguaggio è diverso, ma hanno detto la stessa cosa. Allo stesso modo, quando vedete un Maestro, non consideratelo come figlio dell’uomo, ma come Dio in lui. Solo allora siete salvi e il vostro amore per Dio traboccherà. Se lo considerate come un uomo come voi, poi …? Anche se lo considerate come un buon uomo, potrete ricevere solo generosità da lui. Quindi quando pensate a un Maestro come il prototipo di Dio sulla terra, come la manifestazione di Dio in lui, solo allora in voi traboccherà il vero ricordo.
Generalmente quando pensate costantemente a qualcuno, dimenticate voi stessi. Vi ho già raccontato un episodio della vita di Guru Nanak. Stava pesando il grano nel negozio dove lavorava e quando arrivò alla parola ‘tera’ (significa sia tredici che tuo), si inebriò e continuò a ripetere: “Sono tuo, sono tuo” fin quando diede via tutto il grano. Naturalmente questo amore trabocca in coloro che hanno amore per Dio. Un discepolo così si assorbe nel Maestro. Come ha detto San Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.” Ugualmente, santi di altri paesi hanno detto la stessa cosa. Uno di essi ha detto:
“Sono così pieno del mio Maestro,
che ho dimenticato se questo è lui o sono io.”
La stessa espressione è stata usata da quasi tutti i santi, naturalmente nel loro linguaggio. Il loro modo di esprimersi può essere un po’ diverso, ma dicono la stessa cosa. Dunque, quando avete questo amore e vedete il Maestro, non vedete il suo corpo, vedete Dio in lui. Questo è anche vero amore per Dio. Ho fatto prima l’esempio di quando vedete un avvocato che ci presenta il ricordo del tribunale, quando vedete un dottore, ricordate l’ospedale, le persone ammalate e le medicine. Allo stesso modo, quando vedete un Santo poi naturalmente ricorderete Dio, poiché lui è il prototipo del ricordo di Dio. Egli trabocca di amore per Dio. Maulana Rumi ha detto:
“Quando accettate un Maestro,
allora accettate sia Dio che il Profeta in lui.”
Se leggete la prefazione di un libro, vi trovate riassunto ciò che c’è nel libro. Dopo aver letto l’intero libro e capite di cosa parla, il contenuto può essere compreso dalla sua prefazione. Allo stesso modo, quando vedete un Maestro, state leggendo la prefazione di Dio.
Questi sono esempi per mostrare che quando incontrate un Maestro, incontrate Dio in lui. Il Dio nell’uomo si incontra solo con la grazia di Dio. Se volete mettervi in contatto con Dio e desiderate ardentemente di trovarlo, allora Lui fa in modo che voi troviate il polo umano dove Lui si rivela. Ho fatto spesso un esempio di un discepolo di un Santo di nome Bheek. Era così assorto nel Maestro che ricordava sempre Bheek, non Dio, ma Bheek. Considerava il suo Maestro come il prototipo di Dio sulla terra. Non ripeteva i cinque nomi, ma Bheek, il nome del Maestro. Questo è naturale. Lui vedeva Dio in lui, non il figlio dell’uomo. Ripeteva sempre: “Oh Bheek, oh Bheek.” Viveva nel periodo del regno dei musulmani e la gente musulmana gli chiese: “Chi è il tuo Dio?” Lui rispose: “Il mio Dio è Bheek, il mio Maestro è Dio:” — “Chi è il suo profeta?” . . . “Bheek è il profeta.” Affermare questo era contro la legge musulmana e così lo condannarono a morte. Nei casi con la pena capitale serviva l’approvazione del re. Quando gli venne sottoposto il caso, il re guardò gli occhi del discepolo di Bheek che erano ebbri. “Bene, chi è il tuo Dio?” chiese il re. ”Bheek è il mio Dio.” — “Chi è il tuo profeta?” . . . “Bheek è il mio profeta.” Il re disse al suo popolo: “Liberate quest’uomo, lasciatelo.” Il popolo disse che sarebbe scappato. “No, no” disse il re. Il re si girò verso di lui e disse: “Bene, guarda, da molti mesi abbiamo siccità nei nostri campi. Se gentilmente potessi chiedere al tuo Bheek un po’ di pioggia, noi saremmo in grado di coltivare più grano.” . . . “Oh, sì, glielo chiederò” rispose il discepolo di Bheek. Proprio come un bambino, vedete, che ha piena fiducia nella madre. Lui non ha dubbi che la madre possa dargli ciò che desidera. “Molto bene, quando ritornerai?” chiese il re. “Ritornerò tra un giorno o due” rispose il discepolo di Bheek. Il giorno successivo piovve abbondantemente su tutta la campagna. Il terzo giorno, il discepolo di Bheek ritornò. Il re disse: “Bene, ringrazia il tuo Bheek, abbiamo avuto pioggia a sufficienza. È stato molto gentile da parte tua e da parte del tuo Bheek,” Il re poi offrì al discepolo di Bheek la rendita terriera proveniente da ventun villaggi per il suo Maestro. Il discepolo di Bheek rifiutò il denaro dicendo: “È una cosa materiale, io non porto questo al mio Dio. Lui non ne ha bisogno.”
Quindi un ricordo analogo vi dà vero amore per Dio. Come l’ago della bussola, anche se la scuotete, segna sempre il nord, così nelle faccende terrene, in tutto, dovreste sempre avere il dolce ricordo di Dio. Il guardare il figlio dell’uomo che è traboccante di amore per Dio, è incontrare Dio. Questo è il vero dato di fatto. Tutti i così detti maestri non sono Maestri certamente, allora come potete riconoscere un Maestro? Il solo criterio è che lui è in grado di darvi qualche esperienza per risalire al di sopra del livello del corpo per un po’, di darvi qualcosa con la quale iniziare. Si possono organizzare grandi raduni e fare propaganda con metodi molto facili, a pagamento e altri modi. Voi potete ingaggiare cinque o sei persone per andare in giro a proclamare che il nostro maestro è Dio, e pagarli per fare questo. Un vero Maestro s’incontra solo attraverso la grazia di Dio. S’incontra attraverso uno che sente la mancanza di Dio. Dio è in voi, ed è Lui che fa in modo di mettervi in contatto con Dio che si manifesta in un corpo umano perché l’insegnante dell’uomo è un uomo. Dunque, questo amore causa in voi il ricordo di Dio, non il viso del Maestro o il suo cappotto.
Ricordo un discepolo che ha vissuto quarant’anni col mio Maestro. Serviva il Maestro mentre viveva nella sua casa. Un giorno, il Maestro gli chiese di andare in una stanza a prendere un certo libro da uno degli armadi. Il discepolo si chiese a quale armadio e a quale stanza il Maestro si riferisse. Pensate solo, come era assorto nel Maestro, che mentre viveva nella sua casa, non sapeva quale armadio si trovasse in quale stanza. Questo è un esempio. Un tale amore vi trasfonde in Lui. L’amore per il Maestro è l’amore per Dio.
La domanda che ci si pone è come dovremmo conoscere un vero Maestro. Ci sono così tanti maestri. Il solo criterio sta nel fatto che lui è in grado di darvi qualcosa con la quale iniziare, non solo semplici ripetizioni di certe cose o l’esecuzione di certi metodi di culto esteriori. Il vero Maestro darà una piccola spinta, un po’ di capitale per iniziare, che può essere poco o tanto. Questo dipende dalle esperienze pregresse di ciascuno. Ma tutti devono ricevere qualcosa. Persino un uomo cieco dovrebbe ricevere qualcosa. Loro ricevono qualcosa, quando vengono per l’iniziazione. Ad un uomo che veniva da Amritsar, gli fu data metà iniziazione e poi si alzò in piedi e disse che aveva molti dubbi. Lo consigliai di prendersi tempo per chiarire i suoi dubbi. Lo incontrai la sera e gli dissi di dimenticare tutto ciò che aveva appreso per un po’ e di sedere come un bambino che non sa nulla. Ebbe l’esperienza migliore. Fece poi l’obiezione che il fatto di vedere la luce durante l’iniziazione che si svolge di giorno poteva essere dovuto alla luce esteriore. Io dissi: “Bene, vicino a te c’è un uomo cieco che ha visto la luce.” È la luce interiore che dobbiamo vedere. Cristo ha detto:
“Io sono la luce del mondo.
Chiunque viene a me non camminerà mai nelle tenebre.”
Tutti i Maestri lo dicono e quando incontrate un Satguru vedete la luce, sia all’interno che all’esterno. Quando questa luce è sviluppata, potete vederla anche all’esterno.
Quindi l’argomento di oggi è stato: “Come amare Dio, o il Maestro.” L’amore di Dio si manifesta nel Maestro e tutte le qualità di Dio sono nel Maestro su scala ridotta, poiché Dio si riflette in lui. Lui è il prototipo di Dio sulla terra.