Come la devozione a Dio produce frutti

21 novembre 1967 — Sawan Ashram, Delhi (I Discorsi Del Mattino, Capitolo 23)

Come può la devozione a Dio o a Dio nell’uomo produrre frutti? Prima di tutto, bisogna guadagnarsi da vivere col sudore della propria fronte e con mezzi onesti. Non bisogna spremere il sangue degli altri intenzionalmente o inconsapevolmente. Tutte le azioni dovrebbero essere corrette, senza lo sfruttamento di nessuno. Dovreste guadagnarvi da vivere onestamente, mantenere voi stessi e la vostra famiglia e nel contempo condividere con gli altri. Una parte del guadagno va sempre destinato al bene degli altri. La storia ci insegna che tra i vecchi cristiani, indù e altri c’è sempre stata l’usanza di versare un decimo del proprio reddito. Perché? Perché una parte del salario potrebbe essere stata guadagnata pur non avendo fatto il proprio dovere fino in fondo, anche se solo per mezz’ora o dieci minuti. Immaginate per esempio, di essere pagati per sei ore di lavoro e di non aver dedicato al lavoro tutte le ore, ma di averne sprecata mezza. Dunque, quello che vi è stato pagato per quella mezz’ora non è vostro. Non è stato guadagnato da voi. Questa è la consuetudine comune a tutti i Maestri.

Guru Nanak, una volta fu invitato da un sovrano di quel tempo ad un grande banchetto dove venivano serviti tutti i tipi di cibo. Lui andò ma non partecipò al banchetto, andò invece da un povero seguace di nome Lalo, un carpentiere che lavorava duramente per mantenersi. Così Guru Nanak rimase con lui e mangiò il suo pane. Il mattino successivo il sovrano volle sapere il motivo per cui Guru Nanak non avesse partecipato al banchetto. Lo chiamò e disse: “Dunque Nanak, non hai partecipato al mio banchetto. Perché?” Guru Nanak rispose: “Sono venuto certamente, ma non ho partecipato al banchetto perché è stato servito spremendo il sangue degli altri. Non potevo bere il sangue degli altri e questo è il motivo per cui non ho partecipato.” Il sovrano si infuriò. I Maestri, per portarci a casa, non temono di dire la verità su quello che stiamo facendo. Allora il sovrano pretese da Guru Nanak una prova di quello che aveva detto. “Va bene” disse Guru Nanak “portami alcune pietanze che sono state servite al tuo banchetto.” Il sovrano allora gliele portò e allo stesso tempo Guru Nanak prese a casa di Lalo il pane rimasto del giorno prima. Mise la mano sinistra nel piatto col cibo servito al banchetto e la mano destra nel pane portato dalla casa di Lalo. Poi strizzò entrambi. Il risultato fu che gocce di latte caddero dal pane portato dalla casa di Lalo e dal cibo servito al banchetto del sovrano caddero gocce di sangue.

Quindi se volete progredire nella devozione a Dio, guadagnatevi da vivere sempre onestamente. A Peshawar, il nostro Maestro era solito far visita a Baba Kahan. Era il periodo della mia formazione e anch’io andavo da lui. Una volta Baba Kahan andò nell’ufficio del Maestro e chiese: “Cosa stai facendo?” Il Maestro rispose scherzando: “Sto preparando un conto.” . . . “Di quanto?”“Di 4.000 rupie.” . . . “Dalle a me,” disse Baba Kahan. “Te ne darò 2.000 se lo desideri,” rispose il Maestro. Poco dopo questo fatto, in quella zona scoppiò la guerra e il nostro Maestro fece un gran lavoro. Dopo pochi mesi aveva guadagnato circa 2.000 rupie. Il Maestro successivamente pensò di andare a far visita a Baba Kahan. Di solito aveva l’abitudine di offrirgli 10 rupie, ma questa volta Baba Kahan disse: “Ascolta, questa volta ne voglio 20.” Il Maestro gli disse: “Ma sei diventato avido?” . . . “Affatto,” rispose Baba Kahan, voglio di più in modo da togliere il veleno dai tuoi guadagni. Prima guadagnavi meno e io prendevo 10 rupie che ho dato ai poveri. Ora voglio 20 rupie perché hai guadagnato più denaro. Sarà diviso con gli altri.”

Mi seguite?

Dunque, la prima cosa richiesta è che la vostra fonte di guadagno sia onesta. Se questo proviene da una fonte che sfrutta altri, come potete pensare che la vostra mente possa essere pura? Dovete vivere dei vostri guadagni onesti.

La seconda cosa è che l’amore non conosce fardelli. La devozione a Dio non significa procrastinare. Colui che ama Dio lavora più duramente degli altri poiché l’amore non conosce fatica e per amore è al servizio di tutti senza sentire stanchezza. Quando le persone siedono per meditare, e pensano: “Oh, sono così stanco, mi riposo un po,” o lo fanno con lo scopo di mostrarsi, a cosa serve? Vedete, questo è solo esibizionismo.

Se qualcuno vi dà anche solo un bicchiere di latte, vi rende debitore e sia che abbiate o meno denaro in banca, andrete in rovina. Quindi attenzione a non spremere il sangue degli altri. Il vostro mezzo di mantenimento dovrebbe essere guadagnato col sudore della fronte. Questa è una cosa, se volete avere successo nella devozione a Dio nell’uomo o a Dio.

Poi, tutto quello che vi aiuta ad avere il dolce ricordo di Dio è una vera consuetudine da seguire. Se andate in un posto dove dimenticate Dio, quel posto dovrebbe essere evitato. Frequentate solo le persone che vi aiutano a stare nel ricordo di Dio e praticate i riti che lo aumentano.

L’amore non conosce il mettersi in mostra. L’amore non conosce fatica. L’amore non è spremere il sangue degli altri. Questo è il livello da raggiungere per avere successo nella devozione a Dio. Di solito le persone non si preoccupano di queste cose.

Per prima cosa, bisogna essere attivi, reggersi sulle proprie gambe, guadagnarsi da vivere in modo onesto, mantenere se stessi e la propria famiglia e condividere con chi è bisognoso, nudo o affamato; è per questo motivo che in tutte le nazioni si era attuata l’usanza di versare un decimo del proprio guadagno.

Secondariamente, se si ama Dio, bisogna amare tutti poiché Dio risiede in ogni cuore. Tutti sono figli di Dio. Queste sono le due cose che vi daranno successo sulla via della devozione a Dio.

Se qualcuno si prende cura di voi e vi serve, anche questo vi sarà addebitato. Andrete in rovina. Andrà tutto bene se avete soldi in banca, altrimenti si ritorcerà contro di voi.

Così prima di tutto, per avere successo nella venerazione di Dio dovete guadagnarvi da vivere in modo onesto e con il sudore della fronte, mantenere voi e la vostra famiglia e condividere con chi è bisognoso, affamato o nudo.

La seconda cosa è che dovete essere attivi e svolgere il lavoro che fa divampare in voi l’amore per Dio. Sono benedette tutte le cerimonie, i riti e le altre cose che sviluppano e accendono in voi l’amore per Dio. Dovreste evitare ogni condotta e tutti quegli impegni che vi fanno dimenticare Dio.

Ecco, questo è l’argomento di oggi. Ogni giorno ricevete qualcosa di nuovo. Questi sono i fattori che vi aiutano ad avvicinarvi a Dio. Se un qualche sincero cercatore della verità che aveva vissuto del guadagno degli altri si avvicinava al nostro Maestro, gli veniva richiesto di meditare tre ore per se stesso più tre ore per chi aveva sfruttato. Nessuno vi serve senza volere qualcosa in cambio. Pertanto il Maestro chiedeva a coloro che erano stati serviti da altri di meditare il doppio del tempo per poter avere successo sulla via che porta a Dio.

Questa mattina un uomo è venuto qui (è un sacerdote del tempio) e mi ha chiesto come dovrebbe mantenersi. Gli ho chiesto: “Ricevi una paga?”“Si,” rispose l’uomo, “ma non è molto.” Ho detto: “Se fai un lavoro per qualcuno, hai diritto alla paga, ma non vivere di offerte. Coloro che offrono qualcosa a Dio o al tempio, vogliono qualcosa in cambio. Se tu vivi di queste offerte, loro saranno tuoi creditori.

Dunque fate molta attenzione a come vivete. Anche se nessuno vede cosa fate, Dio vede. Dovete rendere conto di tutte le vostre azioni. Avrete successo se seguirete quello che vi è stato spiegato oggi e se impiegherete regolarmente il tempo per gli esercizi spirituali.

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