5 gennaio 1968 (I Discorsi Del Mattino, Capitolo 29)
Cristo ha detto che è meglio venire al mondo con un solo occhio piuttosto di averne due se portano all’inferno. Tutti abbiamo sul viso due occhi aperti che sono in funzione fin dalla nascita. Tutta la vita noi lavoriamo a livello dei due occhi. Circa l’ottanta per cento delle impressioni che riceviamo dall’esterno le acquisiamo attraverso gli occhi e chi lavora solo a livello dei due occhi riceve sia quelle buone che quelle negative. Alle buone impressioni corrisponderanno buone azioni. Le impressioni negative avranno come conseguenza azioni negative. Le impressioni che si sono radicate nel nostro cuore traboccheranno da noi. È molto superficiale la vita che stiamo vivendo.
I Maestri ci dicono che c’è anche un altro occhio chiamato in diversi modi: il terzo occhio, l’occhio singolo o shiv netra. Se non aprite questo terzo occhio (che può essere aperto solo mentre siete nel corpo umano) siete nell’oscurità. È l’occhio dell’anima, non dell’intelletto o dei sensi. Noi siamo corpi con l’anima, entità consapevoli, che lavorano attraverso la mente e i sensi. Questo occhio interno si apre quando l’anima, la cui espressione esteriore è chiamata attenzione, si ritira dal corpo e va alla sede dell’anima, che si trova dietro i due occhi.
Ora invece l’attenzione sta lavorando attraverso la mente e i sensi al livello degli occhi. Ci siamo identificati con il corpo e abbiamo dimenticato la nostra natura. Se quest’attenzione non si ritira dall’esterno, e si libera al di sopra dei sensi, che terminano al livello degli occhi, noi non possiamo sapere chi veramente siamo. Nel momento della morte noi saliamo in questo punto.
Perciò si dice che
“l’anima di chi è stato iniziato ai misteri dell’aldilà
fa l’esperienza del lasciare il corpo e i sensi,
come accade nel momento della morte.”
Quest’occhio si apre quando l’attenzione si ritira dall’esterno e viene trascinata al di sopra dei sensi, alla sede dell’anima che è dietro i due occhi. Questo è il posto dal quale l’uomo lascia il corpo nel momento della morte.
Kabir ha detto: “Dirigete la vostra attenzione alla sede al di sopra dei sensi.”
Quando la vostra attenzione raggiunge questo punto, si apre il vostro occhio interiore. L’occhio interiore è in tutti. Dunque, ecco perché si dice che è meglio venire al mondo con un occhio solo piuttosto di due che possono portare all’inferno.
Questo vi è stato spiegato chiaramente. Se lo potete fare da soli, bene. Se non è così, allora cercate l’aiuto di qualcuno che ha la competenza di farlo per voi. Chiunque a livello dei sensi può divulgare con poco sforzo i mantra o le sadhana esteriori di japa e le azioni esteriori, ma il ritirare l’attenzione dall’esterno e trascinarla al di sopra dei sensi e dietro gli occhi e aprire l’occhio interiore, è un’altra cosa. Quest’occhio è aperto per vedere la forza di Dio in espressione che è luce e suono.
Per farvi un esempio, quando una gallina cova un uovo, produce calore in sé. Questo calore è diretto all’uovo e dentro l’uovo, il pulcino nasce. Ma il pulcino è circondato tutto dal guscio. Così la gallina dice: “Guarda piccolo, fuori c’è un grande sole, e ci sono campi e valli.” Il pulcino risponde: “Mamma, potrebbe essere vero, ma io sono al buio.” Cosa fa la chioccia? Delicatamente picchietta col becco sul guscio fino a quando l’uovo si rompe e il pulcino viene liberato.
“Se l’occhio tuo è limpido,
anche tutto il tuo corpo è illuminato.”
Sapete cosa significa? È una dimostrazione, una prova che quando il terzo occhio si apre, vedete in voi la luce di Dio. Vi porto un altro esempio. Supponete che in una casa ci siano cento gradini, e un uomo ne sale trenta, quaranta, cinquanta, sessanta, ma ancora non vede la luce. Man mano che si avvicina al tetto, vede dei lampi di luce. Quando è arrivato sul tetto, vede la luce. Questo è solo un primo passo per capire quando il terzo occhio è aperto. Possiamo fare questo solo nel corpo umano, che abbiamo ricevuto con la grazia di Dio. Quando piove a dirotto, inonda il mondo intero.
Allo stesso modo, quando un vero Maestro viene, porta con sé l’acqua della vita. Uso la parola “vero” dato che ci sono molti “maestri” che sommergono il mondo. Essi semplicemente danno qualcosa a livello delle facoltà esteriori. Il loro terzo occhio non è aperto e non possono aprirlo agli altri. La grandezza di un vero Maestro consiste nel fatto di avere l’occhio interiore aperto e può quindi far vedere gli altri.
Il nostro Maestro (Baba Sawan Singh) di solito diceva:
“Bene, a che serve dare i cinque nomi, cinque mantra,
o qualche cosa di esteriore?
Questo ve lo può dare anche una ragazzina che fa girare la ruota.”
Con poco esercizio, chiunque può eseguire i riti esteriormente. Ma il risalire al di sopra della consapevolezza del corpo e aprire l’occhio singolo, può farlo solo un uomo competente. Lui vi farà sedere e dopo vedrete un pò di luce. Più accuratamente seguirete le sue istruzioni, più luce vedrete. Anche un uomo cieco ha il terzo occhio.
Nel mio primo viaggio nell’ovest nel 1955 andai a Los Angeles. All’ora della meditazione mattutina partecipò anche un medico cieco che vide la luce. I Maestri danno la vista all’uomo cieco. Agli occhi dei Maestri, noi siamo tutti ciechi. Loro vedono che il nostro terzo occhio non è aperto.
Kabir ha detto: “Vedo che tutti sono ciechi.”
Chi non è cieco? Colui che vede la luce di Dio in sé, il cui terzo occhio è aperto. Ora capite esattamente cosa voglio dire? Quando vengono i Maestri, inondano il mondo. I loro raggi si riversano abbondantemente e il mondo intero è inondato dall’acqua della vita.
Kabir ha detto:
“C’è un diluvio di acqua della vita
che proviene dai Maestri.
La gente può prenderne quanta ne desidera.”
Quando lascerete il corpo nel momento della morte semplicemente vi pentirete. Dovreste morire mentre vivete e questo può essere fatto solo nel corpo umano e ai piedi di un Maestro competente il cui occhio interiore è aperto e che può aprire l’occhio degli altri. Anche un uomo cieco ha il terzo occhio. Quelli che non vedono la luce esteriore, quando il loro occhio interno è stato aperto, vedono la luce interiore. Quest’occhio è aperto solo quando risalite al di sopra della consapevolezza del corpo. Questo è il significato del nascere nuovamente.
“Se non siete rinati,
non potete entrare nel Regno di Dio.”
“Imparate a morire così che possiate incominciare a vivere.”
Nel momento della morte, la vostra anima sarà ritirata dall’esterno e dai sensi. Salirà alla sede dell’anima dietro gli occhi. Se questo processo è fatto mentre vivete, il vostro occhio interiore è aperto per vedere la luce al di là. Tutta la gloria risiede in noi. Così quando vengono i Maestri nel mondo c’è un’inondazione di spiritualità. Questo è il momento adatto per prendere tutto ciò che potete. Questa è la vera ricchezza che potete raccogliere mentre siete nel corpo umano. Tutta l’altra ricchezza viene lasciata qui col corpo.
Quando i Maestri vengono piangono:
“O gente, è ora il momento. Fatene il miglior uso.
C’è un’abbondanza di acqua della vita.
Prendetene più che potete, è tutto gratuito.”
Serve solo sviluppare un pò di devozione e un pò di ricettività, non fa nessuna differenza sia che viviate vicino o lontano.
Perché siamo fortunati nell’avere il corpo umano? È perché solo nel corpo umano possiamo aprire quest’occhio. Quando il vostro occhio è aperto, voi gioite dell’aldilà mentre ancora state vivendo. Dovreste laurearvi mentre siete qui, dopo aver lasciato il corpo naturalmente manterrete la stessa laurea. Se ora siete ignoranti, come potete laurearvi dopo aver lasciato il corpo?
Il nostro Maestro (Baba Sawan Singh) diceva sempre:
“Chi diventa un uomo colto in vita
rimane colto anche dopo aver lasciato il corpo.
Quelli che qui sono analfabeti,
come possono diventare istruiti in seguito?”
Capite ora perché vengono fatte così tante lodi al Maestro?
Non ai così detti “maestri”, il mondo è invaso da loro. Se il loro occhio non è aperto, essi non possono aprire l’occhio degli altri. Non ha senso continuare nella vostra condizione attuale. Resterete tutti al livello degli occhi o al livello dei sensi. Dunque, se potete risalire al di sopra di voi stessi, bene. Cos’altro serve? Se no, potete avere l’aiuto di qualcuno il cui occhio è aperto e che vi dà qualcosa per cominciare, un pò di capitale per vedere la luce di Dio.
Così ora potete apprezzare la bellezza del consiglio (di Cristo):
“È meglio venire al mondo con un occhio piuttosto di due,
che vi trascineranno all’inferno.”
Quando i Maestri vengono, parlano nella loro lingua, ma dicono le stesse cose. Il mondo intero è al livello dei sentimenti e delle emozioni, delle deduzioni intellettuali, queste persone non hanno visto. Quindi i sentimenti, le emozioni e le deduzioni sono tutti soggetti a errore, il vedere è al di sopra di tutto. Coloro che hanno visto dicono la stessa cosa.
Ecco perché è stato detto:
“Ascoltate le parole del Maestro.
Egli dice ciò che vede
ed è in grado di far vedere gli altri.”
I libri non possono spiegare queste poche parole che sono molto semplici, pertinenti e facili da comprendere. Il vostro occhio interiore è chiuso ma è lì e può essere aperto mentre siete nel corpo umano. Perché non potete aprirlo da soli? Perché l’anima unitasi alla mente, è diventata una jiva (anima incarnata) e con le impressioni esterne e attraverso i sensi, si è così tanto identificata con il corpo e il mondo esterno che ha dimenticato la sua vera natura.
Essa non può elevarsi anche se utilizza per anni e anni i metodi del culto esteriore e li usa per meditare al livello dei sensi o al livello degli occhi. Se può salire con i propri sforzi, benissimo. Altrimenti dovrebbe avere l’aiuto di qualcuno il cui occhio interiore è aperto e che ha la competenza di aprire l’occhio interiore degli altri.