6 dicembre 1967 (I Discorsi Del Mattino, Capitolo 25)
Una volta chiesero a Zoroastra cosa serve per conoscere Dio. Egli disse: “La rettitudine.” Gli chiesero poi: “Cos’è la rettitudine?” Rispose: “Buoni pensieri, buone parole, buone azioni.” Tutto dipende dall’attenzione, o surat come è anche chiamata, che è l’espressione esteriore dell’anima. L’attenzione genera pensieri su tutto quello in cui la tenete impegnata o legata e questi pensieri avranno ripercussioni in voi. Bisogna usare le cose al meglio naturalmente, ma non bisogna legarsi ad esse. Se legate l’anima a qualcosa di più elevato dentro di voi, sarete nel giusto. Ma cosa succede quando l’attenzione è così tanto distratta dai sensi e si identifica con le cose esteriori?
Non si stacca da esse. È un processo dell’attenzione o surat, sia che la teniate occupata con le cose esteriori o che la invertiate per legarla al vostro sé superiore. Dunque per questo, verificate dove vi guidano le facoltà esteriori — la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto. I cinque sensi lavorano attraverso le cinque aperture fisiche. Se questi non vengono ritirati dall’esterno, non sarete in grado di essere consapevoli del vostro sé o di essere in contatto col sé più alto o con Dio dentro di voi, che è il principio di luce e suono.
Quindi cos’è la rettitudine?
È il non essere legati alle cose esterne. Naturalmente non dovete lasciare il mondo, ma dovete fare il miglior uso delle cose esteriori. Se andate in un giardino, ammirate i fiori e le piante. Potete ammirarli tutto il giorno e nessuno vi farà obiezioni. Ma nel momento in cui strappate i fiori, il giardiniere responsabile vi richiamerà e vi ammonirà. Dunque, siete qui per fare il miglior uso di tutte le cose esteriori, ma non per essere legati da esse. Dovreste usarle come trampolino per raggiungere il sé più alto.
Se siete dipendenti dai piaceri esteriori o vi identificate con essi così tanto da non poterne fare a meno, allora come potete invertire la direzione ed avere nell’intimo quel contatto con Dio, che è dato al momento dell’iniziazione?
Pertanto, questi sensi esteriori dovrebbero essere sotto il vostro controllo. Usateli quando volete, nel migliore dei modi, ma essi non dovrebbero trascinarvi fuori. Se ubbidite letteralmente al Maestro, lui poi farà di voi il maestro della vostra casa. I sensi dovrebbero agire come vostri servitori, non come vostri maestri. Ora vi trascinano via anche se non lo desiderate.
Qualunque cosa facciate, sia per un giorno o due, per dieci giorni, un mese o due, certamente diventerà un’abitudine. L’abitudine si consolida in natura. Se dovete andare in un luogo ma siete legati da un’altra parte, la vostra mente seguirà una via, mentre i vostri piedi ne percorreranno un’altra. Capite ora cosa è necessario?
Dio è in voi, ma se non vi ritirate dall’esterno, come potete entrare in contatto con lui? Se siete legati alle cose esteriori, non potete ritirarvi dall’esterno. Se uscite da questo edificio, voi siete ancora gli stessi. Quando lasciate questo corpo, voi non cambiate. Rimanete quello che siete ora. Dopo aver lasciato il corpo non potete diventare sapienti. Se siete legati qui mentre vivete nel mondo, la vostra attenzione sarà ancora nel mondo anche dopo aver lasciato il corpo.
Dove andrete? Dove siete legati.
A chi dovreste legarvi? L’anima è un’entità consapevole, dovrebbe legarsi anche in questa vita al sé superiore, che è piena consapevolezza. Allora mentre rimanete nel mondo, non sarete legati al mondo. Sarete nel mondo ma fuori da esso e quando lascerete il corpo, andrete ai piedi del Signore.
Per questo motivo dovete avere il controllo di tutti i sensi. Dovreste imparare ad usarli quando è necessario, ma senza venire trascinati all’esterno. Il diario è stato pensato per questo motivo. Dovete sapere dove siete legati. Vi è stato dato un contatto interiore con la grazia di Dio. Guardate la luce di Dio dentro di voi e ascoltate il suono. Quando portate piena attenzione alla corrente del suono, sarà come sentirsi trascinati in su. Anche quelli che hanno ricevuto un contatto interiore col Signore lo perderanno se non mantengono l’autocontrollo. Solo se c’è autocontrollo, si può rivolgere la propria attenzione dove si vuole.
La cosa essenziale è che …
la verità è al di sopra di tutto,
ma il vero vivere è ancora al di sopra della verità.
La vita etica è un passo verso la spiritualità. Fermatevi e valutate dove prima eravate e dove siete ora. Emergerà che alcuni iniziati pur avendo raggiunto molti progressi ma non compilando il diario per la loro introspezione, trascurano i loro esercizi e si legano alle cose esteriori. Il loro progresso è fermo, ma agli occhi degli altri sono molto virtuosi. Non sono veri con sé stessi e nemmeno con Dio in loro. Qual è il risultato? Un uomo di questo genere all’interno piangerà, ma agli occhi degli altri, è un uomo molto buono. Ma Dio dentro di noi vede quello che lui è.
La vostra vita dovrebbe essere controllata e dovreste avere un buon carattere. Dovreste amare Dio e per amore di Dio, amare tutti gli altri. Se dimenticate Dio, allora siete legati. Andrete dove siete legati. Ora vedete quanto è importante mantenere l’autocontrollo. Usate le cose quando lo volete.
Ora siete irresistibilmente trascinati dalle cose esterne. Dovete vivere nel mondo completamente distaccati. Quando volete usare un senso, usatelo. Quando non volete, non usatelo. Adesso non è così per voi. Per questo obiettivo avete ricevuto il contatto con la luce e il suono dentro di voi.
Quando interiormente otterrete più gioia, i vostri legami esteriori verranno tagliati. Esteriormente, vivrete nel mondo, ma senza esserne legati. Dovrete solo farne l’uso migliore, proprio come un uomo che va in un giardino ed è contento e vi ritorna quando vuole, in qualsiasi momento. Allo stesso modo, è molto importante avere il cuore che è legato a Dio, non al mondo.
Se ingerite del veleno, questo vi causerà problemi. Quindi dovreste smettere di ingerire veleno, così che l’altro possa essere eliminato. È inutile piangere e continuare ancora a prendere più veleno. Come accade?
Questo veleno entra attraverso i sensi. Riceviamo impressioni dall’esterno attraverso gli occhi, le orecchie, il gusto, l’olfatto e il tatto. Quindi dobbiamo avere l’autocontrollo. Solo con la regolarità e l’introspezione un uomo può progredire giorno dopo giorno. Questo è molto importante.
Se la vostra anima, la cui espressione esteriore è chiamata attenzione o surat, è occupata all’esterno, è impossibile per voi vedere all’interno. In questo momento, io non posso vedere cosa sta accadendo dietro di me. Se io sono determinato a guardare il Maestro davanti a me, non dovrei osare e tantomeno preoccuparmi di guardare dietro di me. Se non giro la mia faccia per guardare in una direzione, non posso vedere cosa lì sta accadendo. Se invertiamo l’attenzione all’interno, allora sì che possiamo vedere. Lui è già lì che ci aspetta.
Chi è stato iniziato ha ricevuto un capitale col quale cominciare che giorno dopo giorno deve aumentare attraverso la pratica regolare, l’introspezione e l’autocontrollo. Si ottiene così, una gioia più grande mentre si è ancora nel mondo, ma non si è legati. Dunque dovreste vedere dove siete e dove eravate prima, due anni fa, un anno fa.
Di solito, si vede che si stava meglio prima. Perché? Perché bisogna progredire. Per cui è necessario essere veri con sé stessi. Dio è in voi. Il Guru o la forza del Maestro è in voi. Lui vi sta aspettando, ma voi siete legati all’esterno. Non sto dicendo che dovreste lasciare il mondo e andare sull’Himalaya.
Bisogna imparare a nuotare nell’acqua, non sulla terra ferma, e non solo attraverso sforzi intellettuali. È un addestramento durante il quale avete ricevuto qualcosa per iniziare. È come l’ago della bussola che indica sempre il nord. È questo l’atteggiamento da avere mentre svolgete il vostro lavoro nel mondo. Un vero Maestro non vi consiglierà mai di lasciare il mondo, ma di rimanervi e nel contempo di non farne parte. La barca sta nell’acqua e voi potete remare nella barca, ma bisogna fare attenzione che l’acqua non entri nella barca, altrimenti annegherete. Se le impressioni esteriori straripano in voi, affogherete nell’acqua del mondo e dovrete ripetutamente tornare.
Quindi è per questa ragione che un iniziato riceve qualcosa con cui cominciare al suo interno. Se sarete regolari nel tempo della devozione, sarete legati lì. Sarete nel mondo ma fuori di esso. Per questo dovete essere veri con voi stessi. Questa è la cosa principale da imparare. Se vi comporterete in questo modo, progredirete di giorno in giorno. Se no, anche se avete ricevuto qualcosa, questo vi sarà tolto.
Il nostro Maestro ci faceva spesso l’esempio di un padre che per compiacerli aveva fatto un regalo ai suoi figli, con la raccomandazione di farne l’uso migliore. Diede venti rupie al primo dei figli, all’altro diede dieci rupie e al terzo ne diede cinque. Il figlio che aveva ricevuto le venti rupie le raddoppiò a quaranta, il secondo figlio che ne aveva ricevute dieci le tramutò in venti, mentre il terzo che ne aveva ricevute cinque, le tenne e non le usò. Ebbene, a chi guadagna venti rupie più di quelle che ha ricevuto, il Maestro da qualcosa in più. Quelli che hanno ricevuto qualcosa ma lo tengono da parte, rimangono con quello che hanno ricevuto inizialmente dal Maestro e niente di più.
Così di solito, cosa facciamo? Riceviamo qualcosa per iniziare e lo sprechiamo con l’essere legati all’esterno. Il padre sarà contento del figlio che ha fatto il miglior uso di quello che gli è stato dato. Se diventa un uomo onesto sul quale contare, riceverà sempre di più. Ci sono persone che dicono: “Veramente stavo meglio prima di adesso.” Perché adesso no? Perché hanno fatto di loro stessi dei mendicanti. Quindi bisogna fare attenzione. L’introspezione è molto importante e chi non la pratica, si vedrà diminuito il proprio capitale.